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Tue, Oct

Hai mai pensato se è corretto frequentare una Chiesa ovvero fare un indipendente cristiano che si chiude nell'eremo della propria stanza o magari va a trovare saltuarialmente qualche comunità? La domanda può trovare risposta nella Parola di Dio sebbene non esista uno specifico comando o consiglio in merito alla frequenza di una Chiesa. Di contro, però, esistono alcuni aspetti che ci inducono a pensare che ogni cristiano dovrebbe frequentare una Chiesa assolvendo anche al grande mandato del Signore "andate per tutto il mondo e predicate l'Evangelo ad ogni creatura, (Marco 16:15-16).

Gesù, innanzitutto ha stabilito la chiesa come Istituzione pubblica e terrena per affermare e visionare coloro che professano di credere in Lui, (Matteo 16:18-19Matteo 18:15-20).

Gesù ha stabilito la Chiesa per dichiarare pubblicamente coloro che credono in Lui per dare al mondo la visione della Buona Novella  (Giovanni 17:21-23Efesini 3:10). Gesù vuole che il mondo sappua chi appartiene a Lui e chi no. Gesù ha un Piano per il Suo popolo e per la Sua chiesa.

Le Scritture ripetutamente comandano ai cristiani di sottomettersi ai loro conduttori (Ebrei 13:17I Tessalonicesi 5:12-13). Come potrebbe essere questo se non si frequenta una Chiesa? I 120 dell'alto solaio erano riuniti insieme, (CHiesa) quando ricevettero lo Spirito Santo o la promessa di potenza, (Atti 2:1-2).

 

 

La pace è più importante di qualunque giustizia; e la pace non fu fatta per amore della giustizia, ma la giustizia per amor della pace. (Martin Lutero).

Oggi tanti chiedono giustizia, ma il concetto di giustizia che si cerca è soltanto una maschera di quello più cupo della vendetta. Molte volte esaminando a fondo qualsiasi questione, ci si rende conto che, al di là delle eccezioni, molto spesso tanti mali sono causati da una situazione di profondo malessere che porta poi gli individui a reagire in modo tale da far male al prossimo. Senza con questo giustificare il male, pure possiamo da buoni cristiani sforzarci di guardare la genesi dell’errore, e, forse, essere in condizione di praticare una giustizia non celante la sete di vendetta ma aderente a quella pace cristiana che può essere sempre avvertita anche in una situazione di profondo dolore e condanna. Avere pace nel cuore, è la cosa di gran lunga più importante. Molto più che la giustizia. Molto spesso, proprio chi chiede giustizia per mascherare la vendetta, quando la assapora, rimane comunque con un pugno di mosche in mano. Non è comunque appagato da quella risoluzione. Diversa cosa invece viene provata da chi, sentendo e mantenendo la pace del Cristo, riesce a perdonare restando in pace con se stesso e con chi lo circonda. E’ una delle sensazioni che più ti avvicinano a Dio e ti fanno sentire la Sua presenza nella tua vita. Nella nostra esistenza, anche se misera, abbiamo assistito a dei risvegli spirituali: tutti erano accompagnati dalla stessa caratteristica in ognuno dei rispettivi protagonisti o partecipanti: una profonda sensazione di pace, di gioia, dove il sentimento di vendetta o di espressione della propria opinione veniva severamente annichilita dalla sensazione di pace interiore. Chi ama la pace, inoltre, pratica la giustizia. Allora, come lo stesso Lutero concluse, la giustizia è generata dalla pace, non viceversa.

Nessuna pace umana può avere i connotati dell’eternità, ma quella divina si. Dio benedica la vostra vita.

Luca 5:27-28 - "E, dopo queste cose, egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi che sedeva al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli, lasciata ogni cosa, si alzò e lo seguì".

In quel contesto storico, capernaum era una zona di passaggio, di commercio fra Oriente e il Mediterraneo. Questo significava proventi sulle tasse e Levi era addetto alla riscossione del pedaggio, il tributo preteso e versato per il transito di persone e merci su quelle strade. La sua, quindi, era una posizione molto lucrativa, sulla quale e dalla quale probabilmente egli traeva anche un guadagno illecito. Che ci poteva essere di meglio? Anche Gesù stava operando il “suo commercio”. E, per fortuna di Levi, il Maestro si trovò a passar di li. La sorpresa di Levi è grande quando Gesù si avvicina al suo banco delle imposte e personalmente lo chiama a seguirlo. Levi pensava di essere "uno fra i tanti" anonimi spettatori, ma si rende conto di essere oggetto da parte di Dio, di un interesse personale, di un'opera che, proprio attraverso Gesù, avrebbe trasformato radicalmente la sua vita. Questo è il dono di Dio, il credere in noi e valutarci al di sopra di ogni aspettativa nostra: Gesù gli pose nome Matteo, appunto “dono”.

Levi organizza una festa in onore di Gesù. I suoi amici pubblicani probabilmente neanche sapevano chi sarebbe stato l’ospite d’onore, mentre gli Scribi e i Farisei continuavano a criticare Gesù, il Maestro era lì con l’intento di propagare il messaggio di amore. Se sei davvero chiamato da Dio, dovresti allora anche tu avere e seguire questa superba vocazione. Ama il tuo prossimo e il tuo Dio….

Vi è potenza nel decidere. Ogni decisione intrapresa crea nella tua vita una serie di conseguenze. Daniele iniziò il suo percorso in Babilonia prendendo una decisione. Decise di non contaminarsi coi cibi di Babilonia e mantene la sua decisione.La forza della decisione sta nelle esigenze che nascono da quella decisione.Daniele decise questa cosa e L'ETERNO lo sostenne.

DANIELE 1:8 - 9.

Questo passo ci rivela che Daniele iniziò il suo percorso in Babilonia prendendo una decisione. Decise di non contaminarsi coi cibi di Babilonia e mantene la sua decisione. La forza della decisione sta nelle esigenze che nascono da quella decisione. Daniele decise questa cosa e l,ETERNO lo sostenne. Il tuo miracolo può iniziare oggi con una decisione come fece Daniele. Sapere prendere le decisioni non si vede nel dichiarare una cosa ma bensì nella determinazione, la capacità di sostenere le esigenze che sono la conseguenza o l,impegno che nasce da quella decisione.se sai sostenere le esigenze che nascono da una decisione che hai fatto allora sai decidere,come Daniele. DIO ha la capacità di decidere perché ha anche la capacità di sostenere tutto ciò che decide. Ci ha fatti a sua immagine e somiglianza. Vuole che siamo suoi imitatori,cioè che sapiamo decidere. Dio rispetta gli uomini che sanno decidere. Daniele decise di non contaminarsi e DIO lo rispettò manifestando in suo favore la sua GRAZIA... Daniele diede prova che aveva veramente deciso affrontando ogni esigenza nata dalla sua decisione.Sapere decidere significa saper sostenere ogni esigenza,ogni impegno,ogni sfida,ogni battaglia,ogni responsabilità che nasce dalla tua decisione.Davide decise di combattere contro GOLIAT e DIO lo sostene.Ogni decisione che farai veramente, DIO la rispetterà e ti sosterrà.decidi di non piangere più ,decidi di non fermarti mai,decidi di non arrenderti mai,decidi di rialzarti dalla tua condizione,decidi di abbandonare lo scoraggiamento e DIO ti sosterrà perché rispetta i figli che sanno decidere come LUI. Il tuo miracolo può iniziare con una decisione che fai oggi,magari è quella decisione che il signore sta aspettando per alzarsi in tuo favore.quando Daniele decise iniziò un avventura meravigliosa col signore,quello stesso giorno.quando Davide decise di combattere contro GOLIAT iniziò per lui un nuovo capitolo col Signore.quando deciderai oggi nel tuo cuore ,nel segreto della tua camera da letto ,il Signore darà inizio a un nuovo capitolo della tua vita nel nome di GESU.. sii un figlio di DIO che sa decidere e vedrai come risponderà il signore alle tue decisioni. sei grandemente benedetto dal Signore