Oggi molto spesso si usa richiedere al nostro interlocutore un rapporto di sincerità. L'aneddoto che proponiamo, vi farà capre da dove nasce questa parola e che cosa essa realmente voglia significare.
Nell'antica Roma, molti patrizi amavano abbellire le loro tenute e le loro stupende ville con ogn igenere di decoro. Le decoravano internamente ed esternamente dando maggiore risalto soprattutto al giardino, il quale doveva rappresentare l'elevatezza sociale del patrizio e la sua posizione sociale. Molti patrizi amavano decorare i propri giardini con statue, molte delle quali raffiguranti l'imperatore e i grandi filosofi. Ebbene, accadde un giorno che un patrizio commissionò una statua da fare ad un artigiano, artigiano che lui stesso scelse personalmente poiché ne aveva riconosciuto le ottime qualità. Fornì il materiale anche all'artigiano: del pregiato marmo, abbastanza per completare una magnifica opera.
L'artigiano, ben responsabilizzato, cominciò il capolavoro con grande impegno. Dedicò tanto tempo e massima cura per i particolari relativi il busto della statua, proseguendo in maniera perfetta e precisa nel suo lavoro. Arrivò a scolpire il volto, ed anche qui fu abile nello scolpirne con grande arte e capacità i particolari del viso, davvero un lavoro non indifferente! Però si accorse di un particolare: aveva lasciato per ultimo il naso da modellare, e ahimè, aveva finito il marmo che gli era stato commissionato. Cosa fece allora? Era in ritardo nel consegnare il lavoro, e lui altro marmo non sapeva dove e come trovarlo, per cui pensò: “sai cosa faccio? Il naso lo modellerò con della cera, in modo che non si veda la differenza con il resto della scultura!”
Così finì il capolavoro. Il patrizio venne a ritirare l'opera e rimase molto soddisfatto vedendola. Ringraziò e pagò l'artigiano e dispose subito di mettere la scultura nel suo giardino.
Ma accadde qualcosa. Il giorno dopo ci fu un sole forte e molto caldo, e la cera con cui era modellato il naso della scultura si sciolse da esso, lasciando un buco nel pieno volto! Quando il patrizio si accorse dell'accaduto, ci rimase molto male. “Come mai?”, esclamo! Dopo che capì l'inganno dell'artigiano, dispose che fosse arrestato e punito per la sua frode e il danno arrecato. Non furono ammesse giustificazioni.
Ando quindi da un altro artigiano con altro marmo pronto per lui, e gli raccomando: “Questa volta lo voglio tutto in marmo, e sine ceris (senza cera)!”Allo stesso modo, nel nostro rapporto con Dio ci sono statue che riteniamo essere di minore importanza e che vogliamo nascondere con un materiale che non è qello suo originale commissionato da chi paga il lavoro?